"Ogni storia è la storia di qualcuno"
In ottica Sistemica-Relazionale la famiglia è considerata come una rete di rapporti affettivi interdipendenti che costituiscono il contesto relazionale all’interno del quale si svolge la trama delle diverse storie. Ogni membro è in rapporto tale con gli altri per cui qualunque cambiamento di uno di essi innesca un cambiamento in tutti gli altri e nelle modalità di funzionamento. La famiglia deve avere una capacità di adattarsi ai continui movimenti trasformativi e allo stesso tempo conservare una propria stabilità. La famiglia è ciò che uno sente come tale.
Le relazioni familiari rappresentano il luogo elettivo sia per la comprensione che per il superamento del disagio, inteso come un segnale di difficoltà incontrato dall’intera famiglia nell’affrontare una situazione problematica o di vulnerabilità. A volte la famiglia, in situazioni di difficoltà, tende ad agire dinamiche relazionali, comportamenti ripetitivi e tentativi di soluzione che sostengono e alimentano il disagio anziché risolverlo.
La Psicoterapia Sistemica-Relazionale con la Famiglia è un intervento terapeutico finalizzato ad aiutare i componenti di una famiglia a superare delle difficoltà che può incontrare durante le fasi del suo ciclo di vita. Il problema che la famiglia porta in terapia viene contestualizzato e compreso nel suo significato alla luce di più livelli di osservazione: quello delle relazioni che in essa intercorrono, della sua storia evolutiva, della fase del ciclo vitale che sta attraversando, delle storie personali dei suoi componenti e delle famiglie di origine. Il disagio non viene considerato secondo le dinamiche di causa ed effetto, bensì secondo un’ottica di tipo circolare.
La psicoterapia ha lo scopo di attivare le risorse di cui la famiglia dispone per creare un nuovo equilibrio che possa consentire il benessere personale dei suoi membri e quello dell’intera famiglia. Mira a favorire, tra i familiari, la possibilità di trovare nuovi punti di vista, nuove e più efficaci modalità comunicative e di ascolto dell’altro, modalità alternative di gestione delle relazioni.
Il terapeuta non considera il singolo individuo come malato e gli altri sani, bensì considera tutti i membri della famiglia come persone appartenenti al medesimo sistema disfunzionale. Il sintomo e il disagio manifestato da un singolo membro del gruppo familiare, infatti, possiede una sua specifica funzione e significato all’interno delle relazioni e degli equilibri familiari esistenti. I sintomi sono dei messaggi comunicativi importanti che vengono inviati alle persone per noi significative.
Il terapeuta lavora sulle dinamiche dell’intero nucleo, facendo emergere le posizioni che ciascun membro occupa al suo interno, dando voce ai vissuti e alle storie di tutti. L’intento è di capire insieme come la storia delle relazioni possa aver portato ad una situazione di vicolo cieco, di sofferenza, o alla presenza di un sintomo psichico in uno dei membri della famiglia.
COME FUNZIONA?
Il terapeuta lavora con tutti i membri della famiglia, coinvolgendo a seconda delle esigenze, il singolo nucleo familiare, le famiglie di origine e altre persone ritenute significative per i membri della famiglia stessa.
Le sedute hanno una durata di un ora e mezza e si svolgono a cadenza quindicinale. Tuttavia, tale frequenza può variare a seconda dell’intensità del disagio e delle esigenze terapeutiche.
QUANDO E' INDICATA?
Quando il malessere di una persona si ripercuote in modo importante su tutto il nucleo familiare. Quando sono i bambini o gli adolescenti a manifestare il disagio; tale intervento può essere richiesto anche quando i genitori si trovano a dover affrontare le difficoltà di apprendimento, di rendimento scolastico, di sviluppo psicofisico e di socializzazione dei figli.
Quando la sofferenza è causata da un evento stressante ed imprevisto che coinvolge l’intero nucleo familiare.